CONCEPT

stampa digitale su carta 47x35 cm

"In questa era elettrica ci vediamo tradotti sempre di più sotto forma di informazioni, in movimento verso l'estensione tecnologica di coscienza" (Marshall McLuhan)

Self-portrait è parte di una serie di lavori, frutto di un'analisi che riguardano la proiezione “fisica” e ontologica dell'essere (inteso come nome e come verbo), nonché le azioni compiute all'interno del mondo digitale. Questo lavoro intende porsi in modo ironico nel digitale sfruttando i paradigmi dell'arte classica.

Questa produzione, si rivolge verso l'arte e la sua storia, e tenta in qualche modo di stabilire un ponte con il contemporaneo, senza però tralasciare gli intenti delle ricerche più sperimentali dell'abito delle arti tecnologiche.

Il lavoro è consistito nel prendere il codice di una foto digitale del mio volto, e giocando sulla risoluzione, sulla dimensione e sul formato (GIF), ho ridotto estremamente la quantità di codice. Mantenendo però inalterata la sua funzione di materia costituente (referente) dell'immagine. In tal modo mi è stato possibile far entrare il codice all'interno delle dimensioni preimpostate, che mirano ad imitare lo stesso formato e proporzioni degli autoritratti tipici dell'arte antica.

Ruolo fondamentale viene svolto dalla cornice in stile classico, che conferisce il carattere di questo lavoro. Si tratta di un richiamo allo stereotipo dell'autoritratto antico, fatto sfruttandone lo stile, e creando un contrasto estetico tra due forme di tempi diversi ma di stessa rilevanza storica.